Translate

giovedì 10 maggio 2012

Naufragi: Andrea doria

Un transatlantico di lusso, l'Andrea doria, orgoglio della Marina mercantile italiana, colata a picco nel 25 Luglio del 1956, speronata dallo Stockholm. Questo tragico naufragio, purtroppo, segnerà il declino di un'epoca dove navi grandi quanto città, solcavano le acque dell'Atlantico mostrando tutta la loro maestosità.
L'Andrea doria venne costruita nei primi anni cinquanta, subito dopo la guerra, nei cantieri Ansaldo di genova. Lo scafo venne varato il 16 Giugno 1951. La nave era lunga 213.5 metri e larga 27.5, pescava 9.5 metri e la sua velocità massima era di 26.5 nodi, al suo interno trovavano posto 1241 passeggeri più 580 di equipaggio.
Disponeva di due turbine a vapore separate, alimentando le grandi eliche che possedeva.
Era la nave più lussuosa del mondo, l'unica dotata di tre piscine per ogni classe (prima, cabine e turistica).
In tutto pesava 29083 tonnellate. Inoltre la nave era dotata di un doppio scafo e 11 compartimenti stagni. Nella sala di comando era presente anche un radar, molto utile per evitare collisioni con altre navi.
Il 25 Luglio 1956, l'Andrea doria viaggiava in uno spesso strato di nebbia, nei pressi della nave faro di Nantucket, capitanata dal comandante Piero Calamai. Alle 23.10 il comandante dell'Andrea doria scorse una nave che si stava avvicinando pericolosamente al suo transatlantico, sul lato di dritta. Quella nave era la nave svedese Stockholm, anch esso una nave passeggeri, d'improvviso la sua prua rinforzata penetrò nella fiancata dell'Andrea doria, aprendo quest'ultima come un apriscatole. Nell'impatto morirono molti passeggeri che dormivano, inoltre si formò una falla talmente grande da inondare la maggior parte dei compartimenti stagni, causando subito un inclinamento di 15 gradi.
Subito dopo la nave si inclinò ancora fino a superare i 20 gradi, mettendo fuori uso tutte le scialuppe del lato non allagato. I primi aiuti giunsero dallo Stockholm, che mandò alcune sue scialuppe a portare in salvo i naufraghi. Inoltre alla chiamata di soccorso risposero: l'ile de France, l'Edward H. Allen, la Cape Ann, la Pvt  William Thomas e il Robert E. Hopkins.
Piero Calami lasciò per ultimo la nave, insieme ai suoi ufficiali, poi, all'alba, la nave si inclinò fino a raggiungere il punto di non ritorno. Alle 10.09 la nave scomparse negli abissi, mostrando per l'ultima l'elica di sinistra. Nel naufragio morirono 5 persone sullo Stockholm e 46 sull'Andrea Doria per un totale di 51 persone.
Lo Stockholm riuscì a rimanere a galla, in seguito fu riparato nei cantieri di New york e riprese servizio.
Adesso, il relitto dell'Andre Doria giace a soli 75 metri di profondità, ed è esposta forti correnti pericolose per i cacciatori di tesori che gli vanno a fare visita, inoltre la carcassa della nave è ricoperta di reti da pesca.
Ora lo Stockholm è ancora in servizio come nave da crociera sotto il nome di Athena.

Nessun commento:

Posta un commento